sabato 14 marzo 2020

Nuova serie di poesie della Drammaturgia d'Amore



Primo cerchio
[Della nuova serie di tracce...]

«Anelli» di Magia

Tessendo e almanaccando, «tu»...
Un disegno, un gioco...
In merito al medesimo confine da oltrepassare
Aggirando e schivando un’alea, un pericolo
Per ogni noia e seccatura.
Escogita nuovi cardini...
Negli orizzonti ancora inaccessibili
Che dovremo poi lasciarci indietro
È il momento di prender«mi»
Ansimante di accoglier«ti»...
Fuggi via da quella prigionia...
Da precipizi dove abitano...
I ‘santi’ dell’Antro.

Avverto in ogni istante...
La «mia» inevitabilità...
Di ornare, co-stellare quegli attimi
Tra alberi marini...
E grovigli fra «me» e «te».
Una lettiera di messaggi
Ho preparato per «noi»
E non spegnere le luci in cucina...
Il soffitto è semiaperto...
Provvederà il temporale
Non bagnar«ti»...
Nelle «mie» acque stillanti
... «mi» ritrarrei per sempre
Nel blu scurisssimo di quella notte...
... «mi» sei apparso, «tu»
Custode, protettore di dolci ed armoniose serate
Riflettendo«ti» nella «mia» oceanica coscienza...
Rispecchiando«mi» in «te»...
Nel «tuo» specchio di «me»
Un sola onda «ci» univa.
Sprofondando poi nella dimenticanza...
Quel «tuo» specchio
Si è rimanifestato, primariamente...
Come lo specchio di cui non «ti» avvedi
E che tuttavia scorgi e osservi dappertutto
Non gettandolo più nella notte
Del «tuo» passato...
Mesto e tediato turbamento.

Ostinato e pertinace, «io»
Desidero trasgredire i «tuoi» piani
Nelle «nostre» acque rassettate
Rimarrei inamovibile
Tra quelle acque ed il «tuo» odore
Vorrei sfrisar«ti» delicatamente
Rilassando«mi» nei boschi
Raffigurando inediti batticuori
Al di là dei languori «terreni».

I «tuoi» panorami nei «miei»...
Desiderarli affini...
È desiderio dell’inattingibile
Siamo lo Sguardo...
Dei «nostri» intrighi specchianti...
L’uno nell’altro.
Tracce filosofiche...
Di poesie inaudite...
Rincorrete e conducete«mi»...
Verso il «mio» «tu»...
Senza il quale «io» non sono
Correte al di là dei ghiacciai...
Sulle alture più occulte del «mio» animo
E conducetelo nel ‘quando’ di ogni vita eterna
Le aperture di Luce di quel «tu»...
Si affacceranno ovunque
In fioriture sempre più ampie.
... «tu», sguardo di lacrime che mai si bagna
Fiume che scivola sul «mio» corpo
Nella valle favolosa dei ‘chissà’
Quelle favole che...
In «tua» parziale assenza
Son stelle adombrate da nubi
Nuda verità senza cuore
Immenso e risvegliato Candore...
Sei ancora e sempre «tu»
Coglievi una coscienza...
Al di fuori del senso ottico...
Ma non sapevi di «me»
Fra nodi e impedimenti del ‘quotidiano’
Della ‘familiarità’...
Ho scalato i monti più profumati
... «ti» ho afferrato
Nel chiasso di città
Durante la serie dei «tuoi» cerchi luminosi...
... «ti» cingo...
Nei «miei» sempre più protetti «anelli» di Magia.

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