Sarebbe la cosa più bella quella non
già di restare ma di incominciare a prevalere come profondamente amici, anche di chi
si crede (illudendosi) di amare o di aver amato. Sarebbe l'amore a prendere
spicco nella luce. Soprattutto la donna potrebbe incominciare a scandagliare il
proprio abisso di relazione con l'altro, in una vicenda dove il rapporto
fisico-sessuale appare per ciò che è, ossia come ciò attraverso cui la vera
donna non intende sporcarsi ulteriormente. La vera donna si sente ormai
nauseata dall'intenzione maschile di sopraffarla sessualmente, anche da coloro
che con animo gentile le vogliono far credere il contrario con l'inganno. Ma
ciò non significa cancellare le pur vibranti sfumature di cui vive il corpo,
bensì farne esperienza a partire da una fonte infinita, quella della
sensualità, dove il legame tra i sensi appare libero da ogni volontà di
dominio, appare cioè come legame tra infiniti, legame tra le anime.
Chi dice di non amare più qualcuno non si avvede che se l'amore splende al centro di tutto, è impossibile che esso venga successivamente spinto ai margini. Quindi chi dice di non amare più qualcuno, sta dicendo in realtà di non averlo mai amato, nel senso che in quel rapporto specifico non ha prevalso l'amore, bensì ci si illudeva di amare con verità. Può affiorare la presa di coscienza sempre più ampia e colorata di amare qualcuno che si credeva di non amare, e quando ciò accadesse questo amore non potrebbe più svanire. Ma è impossibile rendersi conto di non amare più. In altre parole, ci si può accorgere di non aver amato veramente qualcuno di quell'amore che si credeva fosse vero amore e che invece non lo era, e quindi, scoprendo il vero senso dell'amore, accorgersi di amarlo da sempre, ma non ci si può avvedere, secondo il senso autentico dell'amore, di non amare più, appunto perché è impossibile non amare più, si può soltanto non accorgersi di amare già da sempre e quindi accorgersi di amare veramente ciò che si credeva illusoriamente di amare o di non amare. Anche negli eventi più terribili si nasconde lo sguardo del vero amore, uno sguardo che si mantiene nell'ombra appunto perché tale orrore prende spicco appiattendo l'amore che pur appare.
Chi dice di non amare più qualcuno non si avvede che se l'amore splende al centro di tutto, è impossibile che esso venga successivamente spinto ai margini. Quindi chi dice di non amare più qualcuno, sta dicendo in realtà di non averlo mai amato, nel senso che in quel rapporto specifico non ha prevalso l'amore, bensì ci si illudeva di amare con verità. Può affiorare la presa di coscienza sempre più ampia e colorata di amare qualcuno che si credeva di non amare, e quando ciò accadesse questo amore non potrebbe più svanire. Ma è impossibile rendersi conto di non amare più. In altre parole, ci si può accorgere di non aver amato veramente qualcuno di quell'amore che si credeva fosse vero amore e che invece non lo era, e quindi, scoprendo il vero senso dell'amore, accorgersi di amarlo da sempre, ma non ci si può avvedere, secondo il senso autentico dell'amore, di non amare più, appunto perché è impossibile non amare più, si può soltanto non accorgersi di amare già da sempre e quindi accorgersi di amare veramente ciò che si credeva illusoriamente di amare o di non amare. Anche negli eventi più terribili si nasconde lo sguardo del vero amore, uno sguardo che si mantiene nell'ombra appunto perché tale orrore prende spicco appiattendo l'amore che pur appare.
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