Destinato ad
accorgersi del suo splendore eterno, lo Sguardo infinito dell'essere è
destinato a rendersi conto, "in carne ed ossa", di essere tutto ciò
che, già in passato e per sempre, è destino che veda (alberi, tramonti,
sfumature di colore, fruscìo del vento, un individuo umano, un fiore, una
galassia, ecc.). Lo Sguardo, cioè, vedendo tutto ciò che vede, vede lo Sguardo
stesso e cioè anche sé stesso in quanto "guardato" o
"riflesso" nel proprio Specchio di colori in cui esso consiste già
dall'eternità. Noi siamo da sempre, anche ora, l'UNICO Sguardo che contempla lo
spettacolo eterno di sé stesso, seppur in modo (eternamente) diacronico. Tutto
è quindi già da sempre accaduto, accade sempre, una volta sola, nel modo
opportuno. <<Andare verso>> il futuro significa andare verso ciò
che già da sempre è vissuto, giacché l'<<andare verso>>, essendo anch'esso
già da sempre vissuto (come ogni evento), è tuttavia l'illudersi di andare
verso ciò che, in qualche modo, debba ancora realizzarsi.
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